UN INCONTRO PER LA NOTTE DEGLI ARCHIVI
di Luigi Murolo
L’Istituto per la
Storia di Vasto e la Pro Loco "Città del Vasto" hanno inteso partecipare all’iniziativa nazionale La notte
degli Archivi (5-8 giugno 2020) con un piccolo incontro tra studiosi
che hanno nell’archivio il proprio punto di riferimento di indagine.
Nell’impossibilità di discutere su documenti presenti nella struttura cittadina
deputata a ciò (essendo temporaneamente chiusa al pubblico), l’Istituto e la Pro Loco hanno proposto un dibattito (di fronte a una comunissima videocamera ed il tutto organizzato in maniera estemporanea) nel quale i
partecipanti hanno raccontato i propri interessi di ricerca. Sono intervenuti
Paolo Calvano, Luigi Di Tullio, Antonio Menna, Gianni Oliva e Luigi Murolo.
L’incontro,
con distanziamento, disinfettante e senza pubblico per ragioni di sicurezza, si
è tenuto in Vasto alle h. 17,00 del 5 giugno 2020 presso la chiesa di S.
Filomena.
A mo’ di introduzione
La
foto in copertina è uno scatto da me fatto con il cellulare in un palazzo
abbandonato di Vasto. È l’immagine plastica di ciò che comunemente si è inteso
per «archivio» e della considerazione che esso ha goduto nella mentalità
collettiva (polvere, polvere, polvere … e inutilità). Ma il mutamento di
paradigma culturale intervenuto nel Contemporaneo – anche se in larga parte
caratterizzato da una visione «liquida» del mondo – ha comunque slargato
l’attenzione su storia e memoria, dilatando le pratiche di ricerca
e di conoscenza. Una straordinaria definizione en philosophe di
contemporaneo la troviamo in minuscolo scritto di Giorgio Agamben che recita
testualmente: «Contemporaneo è colui che riceve in pieno viso il fascio di
tenebra che proviene dal suo tempo» (G. Agamben, Che cos’è il contemporaneo?,
Roma, Nottetempo, 2008, p. 15). Una tra le risposte possibili a quel «fascio di
tenebra» sta nell’uso dell’«archivio» la cui funzione è così enunciata dal Consiglio
internazionale degli archivi (International Council on Archives):
«L’archivio
è l’insieme di documenti di ogni tipo, prodotti e ricevuti da una persona
fisica o morale, da un organismo nell’ambito della sua attività, e conservati»
Che
cosa significa tutto questo? Che è l’archivio in quanto tale (fornendo la
documentazione necessaria di ogni tipo) a consentire il rischiaramento del buio
in cui il contemporaneo vive. Manca però in questa formula un sintagma molto
importante. Sintagma – aggiungo – che troviamo in ciò che ebbe a scrivere Elio
Lodolini (Archivistica. Principi e problemi, Milano, Angeli, 2002, p. 21):
«L’archivio
è un complesso di documenti formatisi presso una persona fisica o giuridica o
anche di un'associazione di fatto nel corso della esplicazione della sua
attività e pertanto legati da un vincolo necessario, i quali, una volta perduto
l’interesse per lo svolgimento dell’attività medesima, sono stati selezionati
per la conservazione permanente quali beni culturali».
Beni
culturali
è la parola chiave. Ed è ciò che dobbiamo tenere sempre a mente. Del resto,
l’Archivio storico comunale di Vasto conserva la documentazione sulla grande
epidemia di tifo petecchiale del 1817 che sarebbe stato bello poter raccontare
dal vivo. Un avvenimento che non è stato dimenticato da questo blog che ha
pensato di caratterizzarlo proprio come momento inaugurale della sua attività.
(l.m.)
Si ringraziano per la partecipazione:
Paolo Calvano
Luigi Di Tullio
Antonio Menna
Gianni Oliva
Rivolgiamo un ringraziamento particolare ad Antonio Ottaviano ed all'Associazione Vigili del Fuoco in congedo del vastese per la collaborazione.
Introduzione di Luigi Murolo
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(Video 1: Introduzione di Luigi Murolo) |
Intervento di Paolo Calvano
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(Video 2: Intervento di Paolo Calvano) |
Intervento di Luigi Di Tullio
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(Video 3: Intervento di Luigi Di Tullio) |
Intervento di Antonio Menna
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(Video 4: Intervento di Antonio Menna) |
Intervento di Gianni Oliva
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(Video 5: Intervento di Gianni Oliva) |
Canale You Tube Pro Loco "Città del Vasto":
Pubblicato da Mercurio Saraceni
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